ANNO III N.9 Dicembre 1999
|
|
(a cura di Ennio Ongini) |
In Breve |
|
|
(a cura di Achille Caputi) |
|
|
|
Carissimi Soci,
desidero fornirvi alcune informazioni sulle iniziative del Consiglio
Direttivo della SIF in questi primi cinque mesi di attività:
- dal gennaio 2000 sarà attivato l'Ufficio Stampa della SIF, collocato presso un'Agenzia in grado di accedere rapidamente a tutte le fonti di informazione e di trasmettere le proprie notizie alle principali reti informative (Ansa, ADN Kronos, Reuter etc.);
- potenziamento del sito web per renderlo strumento ufficiale e punto
di riferimento aggiornato per i Soci SIF (saranno investiti fondi societari
per la sua ristrutturazione). Così, a partire da gennaio 2000
il sito SIF modificherà il suo indirizzo (http://farmacologiaSIF.unito.it)
e saranno attivati i seguenti sportelli: Segreteria SIF, Attività
della Società, Sportello del lavoro, Sportello dei servizi, Sportello
delle idee, Pubblicazioni SIF, Riviste farmacologiche, Indirizzi utili
in campo farmacologico, Risorse on-line, Forum, Area "What is new?", Generazione
statistiche di accesso al sito e promozione del sito.
La ristrutturazione del sito web sarà ampiamente illustrata
nel prossimo numero di SIF-Notizie;
- istituzione di periodici Convegni Nazionali monotematici per favorire una maggiore interazione tra i Soci, con particolare riguardo ai più giovani. Sono pervenute diverse proposte che saranno esaminate in tempi brevi;
- assegnazione di 3 borse di studio (Lit. 10 milioni ciascuna) a Soci di età inferiore a 35 anni, per la copertura parziale di spese di soggiorno relative a programmi di ricerca da svolgere all'estero. La data di scadenza per la presentazione delle domande è il 31 marzo 2000. Ai vincitori sarà anche offerto un contributo per le spese di viaggio commisurato alla durata e alla sede del soggiorno;
- il 14 ottobre 1999 una delegazione della SIF ha incontrato a Roma il Presidente di Farmindustria Dr. Gian Pietro Leoni, il Vice Presidente Dr. Umberto Mortari e il Direttore Generale Dr. Ivan Cavicchi. E' stata concordata una dichiarazione di intenti che ha lo scopo di realizzare una collaborazione continuativa tra SIF e Farmindustria finalizzata ai seguenti obiettivi: (I) promuovere l'attività di ricerca farmacologica attraverso un potenziamento degli investimenti dell'industria nell'Università (borse di studio per giovani ricercatori, per Dottorati di Ricerca e per Scuole di Specializzazione, sostegno ad attività di ricerca, ad attività congressuali e di divulgazione scientifica promosse dalla SIF); (II) favorire il percorso formativo del farmacologo attraverso "stages" e Dottorati di ricerca presso qualificati centri di ricerca preclinica e clinica di industrie farmaceutiche; (III) contribuire all'aggiornamento delle figure professionali operanti nella Sanità attraverso la collaborazione con altri enti istituzionali (FNOMCeO). Per la realizzazione di tale programma collaborativo sono state costituite sottocommissioni miste SIF-Farmindustria;
- la Fondazione Hoechst Marion Roussel ha manifestato la disponibilità
ad inserire la SIF nella sua attività di supporto alla ricerca scientifica.
La prima iniziativa è rappresentata dall'erogazione di Lit. 15 milioni
per un "Premio per la Ricerca Scientifica" riservata a giovani ricercatori,
iscritti alla SIF, di età non superiore a 35 anni. Il Premio sarà
bandito nel 2000;
- la società farmaceutica Searle ha espresso vivo interesse
a interagire con la SIF sponsorizzando nel 2000 due borse di studio dell'importo
di Lit. 12 milioni cadauna;
- una delegazione della SIF ha incontrato a Firenze il Dr. Aldo Pagni, Presidente della FNOMCeO, per definire le possibilità di collaborazione tra SIF e FNOMCeO nell'ambito dei programmi di formazione permanente del medico (v. rubrica sulla Farmacologia Clinica);
- la Commissione per la Didattica ha avviato un'indagine conoscitiva sull'insegnamento della Farmacologia nei vari Atenei Italiani. I dati del censimento consentiranno alla SIF di elaborare linee guida sui curricula farmacologici necessari alla preparazione degli studenti in Medicina e Chirurgia, Scienze, Farmacia e CTF. Inoltre si è deliberato di aderire al progetto "Epharnet", un'iniziativa di coordinamento della didattica farmacologica europea che sarà illustrata nel prossimo numero di SIF-Notizie;
- la Commissione per le Scuole di Specializzazione in Farmacologia ha promosso un incontro di studio e programmazione che si è tenuto a Roma il 21 settembre. I Direttori di tutte le Scuole sono impegnati a definire un nuovo profilo professionale dello Specialista in Farmacologia che possa rispondere meglio alle esigenze del SSN;
- è stato effettuato un censimento dei Soci che fanno parte dei
Comitati Etici. La SIF promuoverà una giornata di studio per
analizzare
le esigenze e sviluppare una strategia di comportamento omogeneo;
- la SIF ha contribuito alla promozione e alla presentazione (Conferenza
stampa del 15 settembre) della Campagna "Alla Scoperta del Corpo Umano"
che prevede la realizzazione di una ricerca di gruppo sui temi della salute
con l'obiettivo di informare e sensibilizzare gli studenti della scuola
media superiore.
Desideriamo, infine, esprimere i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Presidente della Società Italiana di Neuroscienze (SINS), Prof. Jacopo Meldolesi, il cui impegno garantirà un sempre più forte sviluppo di una Società Scientifica che suscita vivo interesse anche in numerosi Soci della SIF.
Un affettuoso saluto a tutti
Vincenzo Cuomo
|
|
Quali sono le considerazioni o i suggerimenti per chi è grande
consumatore di caffè?
Una prima considerazione consiste nel fatto che un consumo cronico
di caffeina potrebbe implicare una potenziale azione antiaggregante che
si manifesterebbe in particolare quando la concentrazione plasmatica di
adenosina risulta essere significativamente aumentata, come si verifica
in tutte le condizioni in cui vi è maggiore richiesta di ossigeno
da parte dell'organismo. In questo caso l'adenosina si troverebbe ad agire
su un numero più elevato di recettori A2A sulle piastrine
con conseguente effetto antiaggregante. Recentemente abbiamo condotto una
ulteriore ricerca dimostrando come anche per dosaggi più bassi (400
mg al giorno per 2 settimane oppure 600 mg al giorno per una settimana)
si abbia un aumento dei recettori A2A adenosinici con conseguente
potenziamento degli effetti A2A mediati.
Com'è nata l'idea di questo tipo di ricerca?
Abbiamo avuto alcuni spunti in occasione dell'organizzazione del "6th
International Symposium on Adenosine and Adenine Nucleotides", svoltosi
a Ferrara nel 1998, durante una conversazione con il Dr. Ernesto Illy,
titolare della Illycaffè, appassionato studioso di caffè
e caffeina, noto a livello internazionale. Abbiamo allora ipotizzato che
l'uso continuato di un antagonista recettoriale come la caffeina potesse
indurre un aumento dei recettori dell'agonista endogeno, adenosina.
Stiamo, tra l'altro, iniziando un nuovo progetto per valutare, prevalentemente
mediante studi biochimici (determinazione dei livelli intracellulari di
cAMP, di calcio e misura dell'inibizione della produzione di anione superossido),
di biologia molecolare (misura dei livelli di RNA messaggero) e di "binding"
recettoriale, l'effetto di assunzione di caffeina sui recettori dell'adenosina
nei neutrofili e una sua eventuale azione antiinfiammatoria.
La ricerca prevede collaborazione con reparti clinici. Ci sono stati
particolari ostacoli da superare?
Collaboriamo di frequente con reparti clinici. In particolare questa
ricerca è stata condotta in collaborazione con la sezione di Medicina
Interna dell'Università di Ferrara. Non abbiamo avuto nessun ostacolo
e i soggetti, volontari sani, sono stati monitorati dal collega clinico
che ha partecipato al lavoro.
La tua ricerca è da sempre caratterizzata da collaborazioni
con altri gruppi. Mi puoi commentare…
Questo lavoro non è un risultato occasionale, perché
il gruppo di ricerca da me coordinato ha da sempre collaborato con clinici,
chimici e chimici farmaceutici nella convinzione che l'apporto culturale
di diverse competenze scientifiche conduca inevitabilmente ad una forte
e positiva sinergia.
Un suggerimento sulla ricerca farmacologica
Più che dare un suggerimento sulla ricerca farmacologica mi
sento di esprimere l'augurio, di carattere generale, che sia possibile
nel nostro Paese valorizzare e incentivare sempre di più i giovani
ricercatori, migliorando la loro formazione, spingendoli ad allargare i
loro orizzonti culturali con soggiorni in buoni laboratori stranieri e,
infine, incrementando il loro reclutamento.
Come nasce NicOx?
NicOx nasce dall'intenzione di valorizzare i risultati delle ricerche
e realizzare alcune idee su cui avevo lavorato a partire dal 1992. Insieme
con Michele Garufi, manager esperto nel Business Farmaceutico Internazionale
ed Elizabeth Robinson, laureata al MIT americano ed esperta nello sviluppo
farmaceutico, abbiamo formato alcuni anni fa una società di ricerca.
Successivamente sono entrati nella società investitori francesi
e svedesi ed abbiamo costituito NicOx, con sede in Francia.
Qual è l'idea portante dei vostri progetti?
Quando ho iniziato, nel '92, l'ossido nitrico, NO, era stata definita
la molecola dell'anno dalla rivista Nature. Si conosceva il ruolo di NO
in varie condizioni patologiche. Però non esistevano ancora risvolti
applicativi, in terapia, conseguenti a queste acquisizioni. E' sulla base
delle conoscenze del ruolo di NO in fisiopatologia che cominciai ad intravedere
la possibilità di integrare il meccanismo anti-infiammatorio dei
farmaci tradizionali con gli effetti di NO. Ad es., si conosceva che NO
aveva proprietà protettive a livello della mucosa gastrica, dove
si comportava come la prostaciclina. Da qui l'idea della nitroaspirina
che ha dimostrato essere un potente FANS senza indurre lesioni gastriche
(Gastroenterology, 116:1089, 1999). NO poi ha molteplici azioni protettive
sul vaso e le cellule ematiche. Di conseguenza la nitroaspirina ha un ben
più ampio profilo farmacoterapeutico dell'aspirina, con effetti
interessanti sulle piastrine, sui leucociti, sull'endotelio e sulla muscolatura
liscia vasale (J.Clin.Invest., 96:2711, 1995; TiPS, 20:319, 1999).
A che punto siete con i vostri progetti?
Abbiamo un buon portafoglio di prodotti, perché la tecnologia
dell'ossido nitrico è applicabile su una varietà di molecole
attive in diversi campi terapeutici. Un prodotto, derivato dal flurbiprofen,
è attualmente in Fase 2 di sperimentazione clinica per il trattamento
dell'osteoporosi e dell'incontinenza urinaria. La nitroaspirina è
in Fase 1 e sarà studiata per il suo potenziale nelle malattie cardiovascolari.
Altri prodotti sono in studio. Il nostro obbiettivo è di avere sei
prodotti in sperimentazione clinica nel prossimo anno.
Quali ostacoli, incomprensioni, avete dovuto superare?
Noi pensiamo che NicOx in qualche modo abbia aperto la strada ad una
formula nuova, ancora non utilizzata in Italia ed in altri paesi europei.
Per società di piccole/medie dimensioni è possibile collaborare
con l'università ed istituti ad alta tecnologia, con benefici reciproci.
Ovviamente, come sempre accade quando si percorre una nuova strada non
è sempre facile trovare la direzione giusta fin dall'inizio.
Le forti motivazioni e la sorte favorevole sono stati determinanti nel
nostro caso.
Quindi, avete avuto consenso in Francia mentre in Italia non era possibile.
In Francia alcuni anni fa c'era maggiore credibilità per l'industria
farmaceutica. Non bisogna dimenticare che in Italia il settore farmaceutico
alcuni anni fa era travolto dallo scandalo delle tangenti. Io credo
che l'Italia non possa e non voglia rimanere indietro nella sua integrazione
con le maggiori realtà europee. Certo che NicOx stessa apprezza
molto l'interesse crescente che sia il mondo finanziario che quello accademico
le stanno riservando.
Le collaborazioni internazionali
Abbiamo più di 50 collaborazioni scientifiche nel mondo, con
due premi Nobel, Ignarro e Samuelsson che fanno parte del nostro comitato
scientifico. Abbiamo un accordo con Astra su una serie di nostri prodotti.
Siamo stati contattati dai maggiori gruppi farmaceutici per accordi di
licenza. Stiamo discutendo con una società americana un accordo
di collaborazione, che ci consentirebbe di entrare nel NASDAQ (il mercato
delle nuove imprese high-tech a Wall Street) nel giro di poco più
di un anno.
Un commento sulla ricerca in Italia
Io credo che la ricerca in Italia sia ottima, qualitativamente. Alcuni
singoli ricercatori sono invitati ai maggiori congressi scientifici e pubblicano
sulle riviste di maggior prestigio. A mio parere da imputare alla classe
dirigente sono una programmazione più attenta ed una gestione migliore
delle risorse che non dovrebbero essere distribuite politicamente ma seguendo
un criterio meritocratico.
Da imputare all'accademico una scarsa motivazione a sfruttare appieno
i risultati della ricerca. Per anni si è dato scarso rilievo alla
ricerca applicata, proprio mentre nei paesi a maggiore sviluppo tecnologico
(anglosassoni in particolare) si dedicava estrema attenzione ad utilizzare
i risultati della ricerca anche industrialmente. Negli ultimi anni qualcosa
sta cambiando. Per questo spero che anche l'esempio di NicOx possa contribuire
in tal senso.
|
|
Professori ordinariCagliari (Medicina), Chieti (Farmacia), Messina (Medicina), "Vita Salute S. Raffaele" Milano (Medicina) , Roma "La Sapienza" (Medicina; 2 posti), Insubria Varese-Como (Scienze).Professori associatiCagliari (Farmacia e Scienze), Padova (Medicina), Pisa (Medicina), Piemonte Orientale, Vercelli (Farmacia).RicercatoriCatanzaro "Magna Graecia" (Medicina), Ferrara (Scienze), Firenze (Farmacia; 2 posti), Genova (Farmacia), Messina (Farmacia), Napoli, Seconda Università (Medicina), Perugia (Medicina), Pisa (Medicina), Roma "Tor Vergata" (Medicina), Insubria Varese-Como (Scienze).
|
|
1) Insegnamento della Farmacologia. Nelle Facoltà Mediche è privilegiata la farmacologia e poco la farmacoterapia e si valuta sempre la competenza e quasi mai la performance. Non viene inoltre tenuto in nessun conto, nel percorso formativo complessivo degli studi il dato epidemiologico che dimostra che nell'85% dei casi l'atto medico si conclude con la prescrizione di uno o più farmaci. Alla luce di ciò, la FNOMCeO, unitamente alla SIF, proporrà a tutte le Autorità che tale insegnamento possa:
2) Aggiornamento permanente del medico. La scarsa attenzione
ai dati epidemiologici caratterizza tutto il percorso formativo degli studenti
di Medicina. L'inserimento di nuove molecole nella terapia medica è
un processo continuo e l'informazione è prevalentemente gestita
dalla industria farmaceutica. Poiché talvolta una o più molecole
neo-introdotte possono modificare il decorso di una malattia (es. ACE-inibitori
nello scompenso) e/o essere state introdotte sul mercato a fronte di migliorate
conoscenze eziopatologiche (es. H. pylori ed ulcera peptica), ne consegue
che è quasi interamente l'industria a gestire la formazione permanente
del medico.
La SIF verrà chiamata dalla FNOMCeO a partecipare all'aggiornamento
permanente su argomenti di ordine farmacologico e terapeutico, nonché
su categorie terapeutiche di nuova introduzione nella pratica clinica.
La formazione verrà articolata in pacchetti didattici articolati
in 5-6 lezioni, da tenersi ogni fine settimana.
3) Informazione e la formazione a domicilio. Con le nuove tecnologie ed il progressivo estendersi di Internet la SIF dovrà dotarsi di un sito web che funga da strumento in continua evoluzione per l'aggiornamento permanente sui farmaci. Sul sito si troveranno le lezioni di farmacologia che vengono tenute agli studenti di medicina, aggiornate annualmente. Inoltre il sito dovrebbe permettere agli utenti una autovalutazione delle proprie conoscenze. Il modello cui ispirarsi potrebbe essere Internet Self-Assessment in Pharmacology (http://www.university.com/ISAP), in italiano per facilitare l'accesso a tutti i medici. La SIF otterrà inoltre uno spazio (sezione) sul nuovo giornale nazionale della FNOMCeO da riservare alla presentazione di un nuovo farmaco o alla valutazione di outcome clinici raggiunti da vecchi e/o nuovi approcci farmacologici.
4) Servizi di farmacologia clinica. Presso le Aziende ospedaliere
e le ASL, i servizi di Farmacia e Farmacovigilanza dovrebbero vedere accanto
ai farmacisti anche i medici con specializzazione in Farmacologia. Il compito
dei farmacologi medici sarebbe quello di migliorare le terapie attraverso
la diffusione delle conoscenze sull'uso razionale dei farmaci e la compilazione
di linee guida, evitando che prevalga, come in molti casi accade, il puro
criterio della economicità nella scelta dei farmaci.
|
|
|
|
|
|
Le scienze mediche si collocano tra i settori di ricerca di più
alto interesse come testimoniato dalle 7570 domande di brevetto EURO e
EURO-PCT depositate nel 1998 e da un aumento percentuale rispetto all'anno
precedente superiore al 10%. L'Italia con 205 domande ha contribuito con
una percentuale del 2,7%.
Nella ricerca di nuove molecole si riscontra un evidente cambiamento
di strategia rispetto al passato. L'oggetto della ricerca farmaceutica
non è più rappresentato dalla (potenziale) molecola attiva
bensì dal meccanismo d'azione o dal recettore che stimolato o inibito
genera l'effetto farmacologico. Una volta individuato e riprodotto il nuovo
recettore, la domanda di brevetto proteggerà innanzi tutto la molecola
recettore più tutte le molecole, di struttura non necessariamente
chiarita, caratterizzate funzionalmente dalla loro capacità di stimolare
o inibire il recettore stesso. Una seconda strategia di ricerca si basa
sulla modellistica molecolare, che implica l'analisi della struttura spaziale
del recettore e la successiva ricerca di sostanze strutturalmente idonee
a combinarsi con lo stesso generando l'azione farmacologica desiderata.
Domande di brevetto per invenzioni di questo tipo hanno come oggetto molecole
attive caratterizzate non più da una semplice formula chimica o
da una attività, ma dalla struttura tridimensionale di un sito,
definito in termini di distribuzione spaziale di atomi o di gruppi a polarità
e distanze determinate.
Se le strategie di ricerca appena viste si collocano in uno stadio
avanzato del "rational drug design", all'estremo opposto troviamo
la ricerca basata sulla chimica combinatoriale che implica la sintesi automatica
in fase solida di "libraries" di composti che, senza essere caratterizzati
chimicamente, vengono immediatamente analizzati in serie per evidenziare
qualsiasi tipo di attività biologica. Queste biblioteche di composti
rappresentano la realizzazione pratica delle formule generali di Markush
ben note all'esperto di brevetti.
é necessario tuttavia sottolineare che rimane sempre elevato
l'interesse dell'industria farmaceutica nell'individuazione di nuove attività
farmacologiche di molecole già note.
Infine, merita un cenno particolare la produzione dei medicamenti con
metodi biotecnologici, e la loro applicazione tanto nei trattamenti di
terapia classica che nei trattamenti di terapia genica. L'incremento del
41% delle domande di brevetto depositate nel 1998 rispetto ai due anni
precedenti sottolinea l'interesse della ricerca mondiale e l'importanza
strategica di questo settore.
|
|
CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente: Vincenzo Cuomo
Consiglieri: Pier Luigi Canonico, Giorgio Cantelli Forti, Walter Fratta, Giovanni Gaviraghi, Carlo Riccardi, Francesco Rossi, Cesare Sirtori
Segretario: Alessandro Mugelli
Past President: Giancarlo Pepeu
Segreteria Organizzativa:
Viale Abruzzi 32, 20131 Milano
Tel: (02) 29520311/29513303 - Fax: (02) 29520179
E-mail: sifcese@comm2000.it
Comitato di redazione: Vincenzo Cuomo, Alessandro Mugelli, Francesco Rossi
Direttore responsabile: Ennio Ongini